In uno dei precedenti articoli abbiamo indicato alle strutture ricettive le modalità con cui collaborare con gli influencer / blogger, utili da ripassare anche per coloro che hanno intenzione di utilizzare la propria popolarità su Instagram o sui social in generale per promuovere gli hotel e viaggiare gratis con Instagram.
Viaggiare gratis con il proprio account Instagram è possibile?
La priorità di molte persone è questa: vivere una vita da favola senza il minimo sforzo. Ma è davvero possibile?
Molte persone sono riuscite a trasformare le loro passioni in un lavoro vero e proprio, collaborando con strutture di alto livello e viaggiando per il mondo del tutto spesate. Ma è un mondo per chiunque? In parte, si. Coloro che viaggiano gratis per il mondo non lo fanno per caso, ma hanno calibrato la propria vita dedicandola al mondo dei viaggi. Spesso sono esperti della comunicazione, dei social o del marketing, aiutando le strutture ricettive a mostrare il lato migliore sui social.
Ma ci si può improvvisare? La risposta è Si e No. Non bisogna avere una laurea per ottenere un proprio seguito, e spesso è l’unica cosa che conta per alcune strutture.
Molte strutture non sono alla ricerca di lavori troppo complicati e a volte cercano semplicemente di ottenere foto della struttura da poter divulgare sui propri social. Non è quindi raro che offrano un soggiorno gratuito in cambio di foto dell’hotel e dei servizi. Ovviamente, il tutto si limita ad uno, massimo due giornate, e da svolgersi rigorosamente durante la settimana lavorativa piuttosto che nel weekend.
Quanti giorni gratuiti sono concessi?
In questo articolo parleremo ovviamente di persone che non vogliono fare del viaggio la propria professione in quanto sappiamo bene che per svolgere un lavoro ci vuole tempo e dedizione, mentre chi cerca soggiorni gratuiti vuole semplicemente ottenere qualcosa in cambio dal proprio lavoro di aspirante fotografo e dal lavoro fatto sui propri social. Nel caso in cui stessi invece cercando un modo per diventare un travel blogger (o travel influencer) professionista allora ti consiglio di iniziare il tuo percorso da questa guida contenente i temi principali che un travel blogger deve affrontare nella sua carriera. Non sarà facile: si tratta di un lavoro a tutti gli effetti al quale dedicare quelle 4 ore minime al giorno.
Ci sono ovviamente anche i lati positivi, come in questo caso essere ospiti delle strutture per più di un giorno (visto che è il tema principale di questo articolo) ed essere pagati per promuovere una destinazione (proprio perché se si inizia a farlo in maniera professionale questa sarà la tua principale occupazione e la svolgerai in maniera professionale).
Ma concentriamoci al livello principale di questo percorso per poter provare nel giro di qualche mese a contattare le prime strutture.
Nell’articolo ironico “Come scroccare un soggiorno in hotel gratis come Influencer e blogger” vengono indicati i passaggi principali per diventare influencer e blogger.
Viaggiare gratis alle Maldive
Se hai letto di blogger che ti ingolosiscono con le loro guide e ti promettono viaggi alle Maldive gratuiti per gli aspiranti blogger o influencer dovrai purtroppo ricrederti in questo articolo. I tempi sono cambiati ed i social partoriscono sempre più persone “famose”, grazie anche ai trucchi che permettono di aumentare il proprio numero di followers (PS: se stai pensando a questo, prova a controllare la lista dei seguaci di una qualsiasi persona con tanti followers. Ti accorgerai subito se sono utenti reali o acquistati).
Falsi o veri non importa, dopo un duro lavoro si possono ottenere migliaia di followers in appena un anno, complice il fatto che i social sono sempre più popolosi.
Se ti stai quindi chiedendo quanti follower servono oggigiorno per viaggiare gratis alle Maldive è presto detto.
I tempi sono cambiati!
Cosa richiedono le strutture ricettive
Non ci sono richieste univoche da parte delle strutture ed ognuna è interessata ad aspetti differenti che le collaborazioni possono offrire. Molti sono interessati ad avere delle buone foto da poter utilizzare, altri ad avere un articolo sul blog del travel blogger con richiamo al sito web della struttura e ad altri ancora bastano un paio di foto condivide sull’account Instagram. Dal momento che non potremo mai sapere quali sono le aspettative dell’albergatore che ci troviamo davanti, la proposta di collaborazione dovrà essere il più ricca possibile.
- Un account Instagram con almeno 2-5k followers (per strutture ricettive da 2 a 3 stelle)
- Un media kit dei tuoi servizi: se non possiedi un blog dovrai riportare al suo interno le interazioni delle ultime stories e post.
- Evita la creazione del tuo blog su siti web gratuiti; con una decina di euro all’anno puoi avere un tuo dominio ed un sito su wordpress.
- Il tuo cellulare di ultima generazione va bene per scattare le foto, ma con 400 euro puoi comprare una buona macchina fotografica mirrorless (più compatta e meno pesante) ed ottenere scatti in .RAW con i quali poter andare a correggere uno scatto bruciato (troppo bianco) o molto scuro.
- Includi te stesso negli scatti. La personalizzazione del proprio account è la chiave per collaborare. Un account pieno di splendide foto ma senza un filo conduttore o un soggetto valgono quanto i cataloghi di foto.
Come inviare una richiesta di collaborazione?
Nel mini-manuale su come collaborare con le strutture ricettive, oltre alla lista di quelle che collaborano, ci sono un paio di esempi di mail da inviare. Non c’è una regola vera e propria e non ci sono metodi che funzionano più di altri in quanto molto dipende dall’albergatore; se è interessato ad una collaborazione presterà attenzione a qualsiasi email riceva.
Il consiglio è quello di non inviare troppe proposte dalla vostra mail per non rischiare di essere bloccati (e finire quindi in spam) e di preferire la mail del vostro dominio internet piuttosto che Gmail. Potete ottenere gratuitamente una mail correlata al vostro sito internet acquistando l’hosting in quanto la maggior parte delle volte sono incluse.
L’importante è rimanere umili, senza proporsi come l’influencer più famoso della rete.
Quali strutture rispondono alle richieste di collaborazione?
Nonostante sembri molto più facile ottenere una collaborazione con un hotel 2 stelle rispetto ad un 4 stelle, quello che accade è quasi sempre il contrario. Gli hotel a 2 o 3 stelle non hanno interesse a potenziare il proprio servizio e non conoscono il mondo del web (altrimenti appunto, sarebbero un 4 stelle avendo a cura servizio ed offerta).
Costruisci il tuo brand
Cosa puoi andare a proporre? Il tuo brand! Ed il brand ti te stesso sei esattamente tu, con le tue capacità e le tue passioni. Cosa ti caratterizza? Quale è la tua nicchia? Le tue foto sono facilmente riconoscibili nella rete tra tutte le altre proposte?
Sei un appassionato di Yoga? è perfetto da conciliare con i viaggi e mostrare le location più belle dove fare meditazione. Questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare.
Quando otterrai la tua prima collaborazione non sarà semplicemente una vacanza “pagata”. Dovrai dimostrare alla struttura e soprattutto ai tuoi followers di essere degno di effettuare quella collaborazione. Dovrai quindi prima di tutto trovare il tuo modo di raccontare. Molti influencer raccontano giorno per giorno, ora per ora le proprie vicissitudini, avvicinando i loro seguaci con l’empatia. Non serve ostentare nulla, le persone ti apprezzeranno per la realtà che racconti. Cerca quindi di essere più naturale possibile se deciderai di presentare il tuo viaggio in prima persona attraverso le stories di Instagram ad esempio.
Non c’è modo migliore di imparare che osservando gli altri. Inizia la tua vacanza andando ad illustrare dove andrai ed in che modo, con quali mezzi. Evidenzia anche le parti negative del viaggio e non solo quelle positive, come ad esempio il bus che arriva in ritardo, gli orari del treno poco chiari una volta atterrati etc. Le persone vogliono sapere quali difficoltà dovranno affrontare, oltre ai paesaggi mozzafiato che vedranno.
Se sei timido e non vuoi mostrarti in prima persona nelle stories allora dovrai affrontare il tutto in maniera un po’ più creativa. La verità è che i migliori travel influencer sono quelli che si mostrano in prima persona, in quanto creano più engagement. In ogni caso, puoi dare un’occhiata a questi articoli per dare un pizzico di creatività in più alle foto che condividerai nelle stories, accompagnate dalla descrizione testuale.
- Come fare un collage di foto e video nelle storie di Instagram
- L’App per tracciare il vostro percorso di viaggio (invoglia i tuoi seguaci a compiere il tuo stesso itinerario mostrandolo in maniera chiara e grafica)
- Tutte le app per Instagram Stories creative
Trovare l’hotel giusto
In internet gira questo simpatico trucchetto che consiglia di cercare su Google la frase “all opinions are my own” associato alla città che si desidera visitare. Beh, vi basterà provare da voi tale metodo per capire che può funzionare per trovare uno o due blog post. Infatti, non tutti i travel blogger utilizzano questa dicitura alla fine dei propri articoli (o comunque non in questa formula, soprattutto dopo che è stata diffusa come regola per scovare hotel con i quali collaborare).
Detto ciò, ci sono tanti modi per trovare l’hotel giusto, anche se la maggior parte dei quali difficile e lungo da effettuare. Ecco qualche suggerimento personale:
- Controllate su Instagram la destinazione che intendete visitare; spesso si trovano influencer fotografate proprio nel vostro hotel preferito. Il “trucco” non funziona su destinazioni particolarmente popolose.
- Date un’occhiata al profilo Instagram degli hotel di quella destinazione; potete scrivere “hotel paris” per trovare molti hotel a Parigi (anche se potreste semplicemente trovare l’hotel paris che si trova dall’altra parte del mondo). Se l’hotel condivide su Instagram scatti originali fatti da Travel Influencer, molto spesso è perché è stato offerto loro un soggiorno.
- Non montatevi la testa; se l’hotel è troppo bello per essere vero e conta centinaia di foto condivise dalle Influencer, molto probabilmente sarà inaccessibile.
- Mandate la vostra richiesta su Instagram e/o attraverso l’email che trovate sul sito ufficiale.
Se non ricevi alcuna risposta…
Alcuni hotel hanno maggiori probabilità di lavorare con blogger e influencer di altri, quindi non prenderlo sul personale se non otterrai risposta alcuna. Scoprirai che alcuni hotel sono troppo occupati per lavorare con i blogger ed è importante rispettare la loro decisione. Molte strutture sono solite ricevere fino a 200 richieste al giorno.
A cosa fare attenzione nella propria richiesta
Elle Darby è il nome dell’influencer che è stato riportato sui titoli dei giornali a gennaio con il suo sfortunato, molto pubblicizzato, ormai famigerato richiesta di soggiorno presso il Charleville Lodge Hotel di Dublino.
Il sito sabguthrie riporta alcuni spunti di riflessione per capire cosa sia andato storto nella sua richiesta:
- Darby non sembra preoccuparsi di cercare il nome del proprietario / gestore invece di iniziare la sua email di presentazione “Hey Ciao”.
- Non ha controllato i feed dei social media dell’hotel – che sono a dir poco “incisivi”.
- Non dà suggerimenti concreti su come l’hotel trarrebbe beneficio dal suo soggiorno. Darby non offre X numero di post su Instagram più X numero di xmin Vlog più promozione tramite canali Twitter ecc.
- Indica la sua dimensione del pubblico ma non spiega i tassi di coinvolgimento, i dati demografici geografici del suo pubblico o il rapporto tra contenuti organici e sponsorizzati che pubblica.
- Darby parla dei grandi risultati che ha generato per la Universal Orlando in Florida, ma non quantifica questo successo.
- Non è chiaro quante notti stia chiedendo di restare. Potrebbe essere per tutte e cinque le notti di un viaggio in città?
La sua email era poco brillante, ma è stata anche sfortunata con la sua scelta di hotel di destinazione. Paul Stenson ha forma con il suo stile caustico e opportunistico sui social media.
Una certa due diligence digitale di Elle Darby avrebbe dimostrato che Paul Stenson ha causato una tempesta pubblicitaria nel 2015 con la sua ” guerra ai vegani “. Più tardi quell’anno Stenson causò più polemiche raddoppiando le tariffe delle camere nel periodo di un concerto di Ed Sheeran tutto esaurito in città. Quindi continua a suggerire ai fan di Sheeran di dormire in rifugi per senzatetto o canili se non sono disposti a mettere da parte i soldi per una stanza.
Lauren Tickner, blogger di successo da anni, replica così sotto il post:
Sono sinceramente scioccato dall’ignoranza delle persone che commentano che essere un “blogger” o un “influencer” non è un vero lavoro.
Ho svolto molti lavori, compreso un lavoro dalle 7 alle 19/8 nella gestione patrimoniale, e posso sicuramente dirti che il lavoro che faccio come blogger è 10 volte più impegnativo che fare quelle lunghe ore più un tragitto giornaliero di 3 ore al giorno.
Tuttavia, non è questo il punto. Il punto è che, come azienda, stai chiudendo il naso in una pratica di un’azienda: il marketing. Certo, potresti essere passato attraverso il passaparola, tuttavia hai una pagina di social media (o più di una, dovrei dire), che dimostra che il tuo obiettivo è ottenere visibilità. Questo post da solo in cui deridi qualcuno (noto anche come bullismo) dimostra la tua sete di esposizione. Il che mi porta ad un altro punto: se sei così disposto a ottenere visibilità attraverso un mezzo che è sia maleducato che assolutamente volgare, allora perché la tua mente è così chiusa all’idea di collaborazioni di influencer? Tutto ciò che questa blogger stava facendo era offrire i suoi servizi, gratuitamente, in cambio di un soggiorno gratuito in hotel.
E, a proposito, un post dedicato su questa pagina Instagram molto attiva e impegnata di questo blogger ti costerebbe MOLTO più di quanto avresti ottenuto, grazie al ROI esponenziale.
Capisco che potresti non aver mai pensato di lasciare spazio a questo nel tuo budget (se hai anche un budget), tuttavia è una pratica comune tra gli hotel e non ha né diritto né irragionevole di una richiesta. È semplicemente un’offerta di collaborazione che sarebbe stata reciprocamente vantaggiosa. Se avesse chiesto soldi, avrei capito la tua preoccupazione. Ma lei no. Quindi sono molto deluso dalle tue parole qui.
Kristen risponde a favore dell’hotel:
Anche io sono una blogger, ma sono con l’hotel in questo. L’accordo non sarebbe “reciprocamente vantaggioso” perché 1) il blogger in questione ha molto meno di un seguito rispetto all’hotel, 2) sembra che il suo pubblico non si allinei con il tipo di clientele l’hotel vuole portare, e 3) in nessuna circostanza conduci MAI richieste o richiedi gratuitamente qualcosa in una e-mail iniziale a un marchio con cui non hai mai lavorato. Dì che sei interessato a una collaborazione, chiedi al cliente che tipo di cose stanno cercando, elenca il tipo di servizi che offri, ecc. Ti garantisco che Universal l’ha contattata come parte di una campagna più ampia che avevano già assegnato il budget per, per non parlare del fatto che sono una società gigantesca, quindi le due situazioni in realtà non sono comparabili.
È stata come “Farò un video se mi lasci stare gratis”. Non riesce a dimostrare il valore qui o elaborare in che modo ciò andrà a vantaggio del business e, sulla base di ciò che posso dire, il valore commerciale in questa situazione non è equivalente e quindi non ha alcun vantaggio per l’hotel – in realtà, sta perdendo soldi perché non sta prenotando una stanza e deve tenere conto delle spese generali. Se vuole un video, può filmarlo da solo o assumere un videografo e avere il pieno controllo creativo.
Il problema qui non è che è una blogger / influencer, il problema è che non ha idea di come lanciarsi adeguatamente in un’azienda. La sua e-mail era una scusa sottilmente velata per stare in un hotel gratuitamente.
Lista di hotel che collaborano con Influencer + Guida
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